giovedì 13 maggio 2010

Armi invisibili e mortali usate da Israele a Gaza contro i palestinesi




Esistono armi terribili che non si vedono. Contrariamente a quelli tradizionali, le bombe che esplodono e colpiscono con schegge le vittime, questi nuovi micidiali sistemi uccidono con una polvere di metalli tossici che avvelenano i tessuti, producono amputazioni, spargono sostanze carcinogene nel corpo e nell'ambiente e sono in grado di provocare mutazioni genetiche. Queste nuovi armi, segrete e invisibili che violano tutte le convezioni sono difficilissime da individuare. Ma i loro effetti sono stati riscontrati nei tessuti di alcune persone ferite a Gaza durante le operazioni militari israeliane del 2006 e del 2009.

La ricerca su ferite provocate da armi che non lasciano schegge o frammenti nel corpo delle persone colpite, è stata coordinata da New Weapons Research Group (Nwrg), associazione indipendente di scienziati, accademici ed esperti che studia l'impiego di armi non convenzionali. L'indagine ha così ha messo a confronto nei laboratori di tre diverse università ( Italia, Svezia, Libano) 16 campioni di tessuto appartenenti a 13 vittime e il contenuto di 32 elementi rilevati da biopsie. Con lo scopo di studiarne gli effetti sui residenti delle aree in cui sono stati ritrovati. I risultati dimostrano così la presenza di metalli tossici e carcinogeni utilizzati da armi invisibili che, oltre a uccidere, comportano rischi diretti per i sopravvissuti e una forte contaminazione ambientale. I tessuti sono stati prelevati da medici dell'ospedale Shifa di Gaza, che hanno collaborato alla ricerca, e hanno catalogato diversi tipi di ferita. La classificazione racconta di carbonizzazioni, bruciature superficiali, bruciature da fosforo bianco e amputazioni mentre gli elementi metallici rilevati sono una decina: dal mercurio al cesio, dal piombo all'uranio. Alcuni di questi metalli combinati possono produrre mutazioni genetiche, altri provocano effetti terribili negli animali, altri ancora ne hanno di tossici per le persone e provocano danni ai nascituri. Tutti i metalli trovati, inoltre, sono capaci anche di causare patologie croniche dell'apparato respiratorio, renale e riproduttivo e della pelle.
«La presenza di metalli prodotta da queste armi che non lasciano frammenti - spiega Paola Manduca, docente di genetica a Genova e portavoce del New Weapons Research Group - era stata ipotizzata, ma mai provata prima. Con nostra sorpresa, anche le bruciature da fosforo bianco contengono molti metalli in quantità elevate. La loro presenza implica anche una diffusione nell'ambiente, in un'area di dimensioni a noi ignote, variabile secondo il tipo di arma. Questi elementi vengono perciò inalati dalla persona ferita e da chi si trovava nelle adiacenze anche dopo l'attacco militare. La loro presenza comporta così un rischio sia per le persone coinvolte direttamente, che per quelle che invece non sono state colpite».

L'utilizzo di questo tipo di armi comporta diversi problematiche, spiega ancora Manduca: «C'è un problema di legislazione internazionale ad esempio, perché le Convenzioni di Ginevra stabiliscono che per ogni arma usata ci sia la possibilità di curarne gli effetti. E c'è dunque la necessità di protocolli che devono consentire ai medici, e agli stessi militari che le impiegano, di intervenire per mitigarne gli effetti. Protocolli che non esistono».

In molti casi, raccontano i medici, i pazienti si riprendevano dopo le prima cura ma dopo qualche giorno morivano. Queste sostanze invisibili continuavano infatti il «lavoro sporco» all'interno del copro umano. Continuano a bruciare e completano l'opera anche a distanza di giorni. Veri e propri agenti segreti, invisibili e micidiali.

Emanuele Giordana (Il Manifesto)

giovedì 6 maggio 2010

Critiche a Facebook, mancanza di Privacy

Facebook sta fronteggiando crescenti critiche sulle politiche di privacy dopo che un imbarazzante errore tecnico ha mostrato conversazioni private ad altri utenti. Il Social network, che ha più di 400 milioni di utenti a livello mondiale, è stato costretto a sospendere la chat per un paio di ore, tempo in cui gli ingegneri hanno sistemato il bug nel software. Chat private tra alcuni utenti erano state per poco visualizzabili sulla finestra privacy che permetteva agli utenti di vedere come il loro profilo sarebbe apparso ad altri utenti. Manipolando l’opzione ’”anteprima del mio profilo”, la gente poteva vedere le conversazioni private dei loro amici e di quelli in attesa di risposta alla richiesta d’amicizia. Il glitch è stato prima riportato sul blog TechCrunch. Un portavoce di Facebook ha dichiarato: “Stiamo lavorando velocemente per risolvere il problema”, assicurando che “nel momento in cui ci è stato segnalato il bug, abbiamo subito trovato e messo in atto una soluzione”. L’errore è emerso perché Facebook è sempre più popolato da strenui difensori della privacy.

Marc Rotenberg, direttore esecutivo della Electronic Privacy Information Centre degli Stati Uniti, ha detto che il danno alla privacy ha sottolineato la necessità di un controllo maggiore delle compagnie. “Secondo noi la FTC (Federal Trade Commision) deve agire secondo i bisogni degli utenti e soprattutto nei confronti di Facebook sulle loro pratiche di privacy sciatte”. Facebook il mese scorso ha cambiato il modo in cui gli utenti inseriscono le loro informazioni sul profilo. Questo prevede ora che la città natale, l’educazione, gli hobbies vengano legati alle pagine pubbliche. […]

La Electronic Frontier Foundation, un gruppo online per le libertà civili, ha criticato le modifiche, per il fatto che riducono il controllo delle informazioni personali di un individuo e non riescono ad offrire una preferenza “opt-out”.

La settimana scorsa quattro senatori americani hanno scritto a Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook, per spiegare il loro disaccordo con alcune delle modifiche.
Candid Wueest, dalla ditta Symantec Internet Security, ha dichiarato: "Per ogni organizzazione, che siate un social network o meno, violazioni della privacy sono preoccupanti. Purtroppo, questa non è la prima violazione della privacy ad affliggere un social network. Altri siti di alto genere sono stati colpiti da problemi simili. Le modifiche delle impostazioni della Privacy inducono le persone a essere un po’ più libere nei contenuti che condividono nei social network, in quanto consentono agli utenti di avere controllo su chi può vedere il contenuto pubblicato. È importante quindi che tutti i social network siano sottoposti ad un riesame periodico. Non si fanno sconti sulla privacy.”

The Times, traduzione: Giulia Pradella

LINK ALL'ARTICOLO:

http://technology.timesonline.co.uk/tol/news/tech_and_web/the_web/article7117720.ece

mercoledì 5 maggio 2010

L'alleato di Berlusconi si dimette

Ieri un nuovo scandalo per corruzione getta un’ombra sul governo Berlusconi quando un ministro della camera è stato costretto a dimettersi dopo un’indagine sull’acquisto di un appartamento di lusso a Roma.

I procuratori sostengono che il ministro per l’espansione economica Claudio Scajola, uno dei più fedeli alleati del primo ministro, ha pagato una cifra ben inferiore al tasso di mercato per la proprietà di un appartamento con nove camere con vista sul Colosseo. Per fare la differenza, dicono che un supplemento di 900.000 euro, è stata una mossa goffa da parte di un uomo d’affari di Roma che è già stato condannato nell’ambito di un’inchiesta più ampia nel campo degli appalti pubblici. L’onorevole Scajola, 62 anni, ha dichiarato di essere allo scuro del fatto che la metà del prezzo dell’appartamento è stato raggiunto da una serie di 80 controlli inviato dal commerciante, Diego Anemone, alle suore da cui l’onorevole Scajola ha acquistato la proprietà nel 2004. “Come ministro, non ho potuto vivere in una casa pagata in parte da altri”, ha dichiarato ieri ad una conferenza stampa. “Ho sofferto molto negli ultimi dieci giorni, essendo al centro di una campagna mediatica senza precedenti, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria in cui non risultavo sotto inchiesta”. Ha detto che avrebbe dovuto smetterla di difendersi. “E per difendermi, non posso continuare ad essere ministro come lo sono stato negli ultimi due anni, dando tutto me stesso”.

Il leader dell’opposizione Pier Luigi Bersani del Partito Democratico ha detto, comunque, che l’onorevole Scajola aveva fatto “la scelta giusta” nel dimettersi, perchè la sua spiegazione “non è mai stata convincente”. Federico Centrone, il procuratore di Perugia, ha confermato ieri che l’onorevole Scajola non era sotto inchiesta. Il nome del ministro inizialmente emerso in un’indagine dei ministri partita nel centro della città di Perugia sulle irregolarità del contratto per i lavori pubblici per la costruzione di un sito per il summit del G8 dell’anno scorso, in Sardegna.

Nel febbraio di quest’anno quest’indagine ha portato all’arresto di Anemone e altre tre persone, incluso l’ex capo dell’ufficio di stato per i lavori pubblici, Angelo Balducci. Un rapporto sull’indagine stilato per un tribunale di Perugia suggerisce che Anemone predisposto per 900.000 euro in contanti da convertire in 80 controlli, che sono stati consegnati a Beatrice e Barbara Papa per coprire la differenza tra il prezzo richiesto ed i 600.000 euro pagati dall’onorevole Scajola.

Gli avvocati di Anemone hanno categoricamente negate alcun coinvolgimento da parte sua, dicendo che le notizie della stampa erano “totalmente montate” e senza “uno straccio di prova”. I guru della politica di ieri hanno visto le dimissioni dell’onorevole Scajola come un altro colpo alla stabilità della coalizione del governo Berlusconi, che è stata resa instabile da lotte intestine nei mesi scorsi. Non c’è stata un’immediata reazione da parte di Berluscone per le dimissioni di Scajola, che solo la scorsa settimana aveva sollecitato il ministro perché mantenesse il suo posto. Scajola è stata una guida importante per il ritorno dell’uso del nucleare in Italia.

Tuttavia da ieri mattina sembrava che di lui si scrivesse sui muri, quando il giornale della famiglia Berlusconi, il Giornale, si è unito al coro dei media e dell’opposizione invitandolo a chiarire la controversia o a dare le dimissioni. Scajola non è nuovo alle notizie poco lusinghiere. Fu costretto a dimettersi da ministro degli interni nel precedente governo Berlusconi nel 2002, quando ha descritto come “ un fastidio al culo” un consulente di governo ucciso da un gruppo militante marxista delle BR. L’uomo assassinato, Marco Biagi, è stato ucciso dopo che Scajola gli aveva rifiutato una scorta speciale.

The independent, traduzione: Giulia Pradella

LINK ALL'ARTICOLO:

http://www.independent.co.uk/news/world/europe/berlusconi-ally-quits-over-apartment-allegations-1962562.html

I luterani italiani benedicono i matrimoni gay



Per la prima volta una Chiesa cristiana in Italia - la Chiesa evangelica luterana - apre alla possibilità di «benedizione» delle unioni omosessuali. Il Sinodo della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi), svoltosi a Verona, ha infatti deciso l’istituzione di una Commissione di Studio «che produca una relazione sulla possibilità di benedizione delle unioni di vita, anche omosessuali». Tale «benedizione», hanno precisato i luterani italiani, «comunque non può e non deve essere confusa con l’ipotesi di una celebrazione nuziale».
Il decano della Celi, Holger Milkau, confermato nella carica proprio durante il Sinodo di Verona, si è detto compiaciuto che la sua rielezione «coincida con una decisione in un certo senso storica per l’Italia, quale l’avvio di un percorso, per la prima volta da parte di una Chiesa, che potrebbe portare all’approvazione della benedizione delle unioni di vita diverse dalla famiglia classica». «Un percorso non facile, ma da affrontare con serenità e coraggio e in cui conciliare gli
aspetti pastorali e umani», ha commentato Milkau. Il varo della Commissione che studi la possibilità di benedizione delle unioni di vita diverse dalla famiglia classica, incluse quelle omosessuali, nasce secondo la Celi «dall’esperienza pastorale che porta quotidianamente a contatto con nuove e diverse forme di convivenza». «Ogni Chiesa deve infatti assistere e sostenere le persone - si legge in una nota-, anche nelle loro situazioni più difficili, e contribuire al superamento di ogni possibile forma di discriminazione sociale, marginalizzazione e isolamento». La Commissione «non dovrà stabilire se essere favorevoli o meno a forme di convivenza non tradizionali o alle unioni omosessuali, ma semplicemente lavorerà per capire come operare per accogliere e rispettare realmente tutti, anche chi è diverso dalla maggioranza», ha spiegato il decano Milkau. Se il matrimonio, ha aggiunto, «con il suo valore peculiare nella tradizione cristiana, non è equiparabile ad altre forme di convivenza», la Chiesa Luterana ritiene «legittimo che persone che vivono un sentimento d’amore desiderino valorizzarlo con la
benedizione di Dio, che non sarebbe comunque un’affermazione etica bensì pastorale-religiosa». D’altronde, secondo Milkau, «al centro della convinzione evangelica del luteranesimo vi è l’ascolto della parola giustificante di Dio e il reciproco riconoscimento di chi vive percorsi di vita diversi».


martedì 4 maggio 2010

48 ore di sciopero nazionale


Oggi i lavoratori del servizio pubblico greco hanno cominciato uno sciopero di 48 ore, una prima prova dell’abilità del governo di mettere in atto nuove misure di austerità in accordo con l’Unione Europea ed il Fondo monetario internazionale in cambio di miliardi di euro di aiuti. Ministeri, uffici delle imposte, scuole, ospedali e tutti i servizi pubblici sono stati interrotti per un raduno di mezzogiorno fuori dal parlamento, organizzato da Adedy, il principale sindacato del paese che si occupa del settore pubblico.

“Vogliamo mettere fine alla caduta libera dei nostri standard di vita” ha dichiarato Spyros Papaspyros, capo della Adedy, che rappresenta circa mezzo milione di lavoratori. “Penso che sarà singolare, la più grande protesta che si sia mai vista negli ultimi dieci anni”.

Lavoratori del settore privato sono tenuti ad aderire allo sciopero di domani, il terzo sciopero congiunto dall'inizio dell’anno, quando si è cominciato a preoccuparsi dell’enorme debito della Grecia e dei livelli di desavanzo che hanno reso il paese un bersaglio dei mercati finanziari. Oggi sono stati cancellati diversi voli.

Le proteste dei lavoratori sono cominciate poche ore dopo che la Banca centrale europea era stata obbligata ad eseguire un’imbarazzante inversione di marcia sulle regole di prestito per evitare il collasso totale del sistema bancario greco. […] Gli ultimi dati della Banca dei regolamenti internazionali dimostra che le banche europee hanno maturato dei crediti pari a 188,6 miliardi di dollari nei confronti del debito greco: 75 miliardi di dollari solo le banche francesi, 45 miliardi le banche tedesche e 11,9 miliardi quelle olandesi. […]

Trevor Williams, economista capo presso il gruppo bancario Lloyds e membro del comitato che si occupa di politica monetaria Shadow, ha dichiarato: “La BCE doveva fare ciò per evitare i fallimenti di massa in Grecia. Le banche greche hanno ricevuto prestiti da parte della BCE. […] Ma per ora i problemi continuano ad esserci in Grecia e continuano a gettare nello sconforto i mercati finanziari. L'euro è crollato al livello più basso degli ultimi 12 mesi, mentre gli investitori scommettono che la crisi greca non esclude il contagio, già diffusosi in Spagna e Portogallo.

Le compagnie aeree Olympic e Aegean hanno detto che per oggi sono state cancellate una decina di voli nazionali e due voli per Londra e domani saranno cancellati tutti i voli internazionali, a causa di un sciopero indetto dai lavoratori dell'aviazione.

Nel frattempo, i paesi membri dell'UE si precipitano a garantire l'approvazione del Parlamento per fare la loro parte nel prestito. La Grecia deve ricevere il denaro in tempo per rimborsare € 9 miliardi di bond entro il 19 maggio.
I due maggiori contribuenti sono la Germania con 224 miliardi di euro, e la Francia che sta mettendo a disposizione 168 miliardi.
Christine Lagarde, Ministro delle finanze francese, ha dichiarato che i sistemi di preavviso prima erano necessari per evitare il ripetersi del disastro greco. Ha anche chiesto dei nuovi criteri per monitorare i 16 membri dell’eurozona, una mossa sostenuta da Jan Kees de Jager, il suo omologo olandese.

The Times, traduzione: Giulia Pradella

LINK ALL'ARTICOLO:

http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article7115445.ece