martedì 26 febbraio 2013

Un'elezione credibile-incredibile-credibile



Ho dovuto attendere l'esito di queste elezioni per tornare a scrivere sul blog. Questo voto è stato "credibile-incredibile-credibile". Credibile perché era prevedibile che il PD, con la sua complessa e pesante macchina politica, non convincesse il 51% degli italiani a votare per lui. Incredibile per la folle percentuale di italiani che hanno votato ancora per Berlusconi; e di nuovo credibile per il risultato del Movimento 5 stelle.

Perché questa premessa? Perché queste elezioni sono state a tutti gli effetti vinte (o perse a seconda delle aspettative) da tutti e tre questi schieramenti. Quello però che non può essere accettato è il solito atteggiamento da partito "bello e irraggiungibile" adottato dal PD da un anno a questa parte, perché pensavo (speravo) che le elezioni milanesi e la vittoria di Pisapia (che il PD rivendica ma che in realtà ben poco ha a che fare con il Partito Democratico), ma a quanto pare il PD ha insito nel DNA la volontà di non considerare gli outsiders e, soprattutto, non capire che non sono affatto outsiders ma soggetti politici in corsa per lo stesso risultato e spesso più determinati. In questo caso, tra l'altro, il m5s non era un outsider dell'ultima ora ma un fenomeno in grande espansione che con delle buone analisi sarebbe stato possibile comprendere e contrastare. Ma l'irraggiungibilità divina dei dirigenti del PD, troppo distanti dalle logiche di internet e dei nuovi media ha sempre fatto da paraocchi nei confronti di quattro "scalmanati" e  "novizi della politica" che però a conti fatti si trovano ad essere la terza forza del paese ed il primo partito alla camera.
Assieme all'incapacità del Partito Democratico di capire queste cose, abbiamo assistito per tutta la giornata di ieri a sproloqui di politologi e voci "autorevoli" che da tutte le tv e da tutti i siti internet si interrogavano sulle alleanze del movimento 5 stelle, sulle sue capacità politiche e sul perché così tanti avessero fatto "voto di protesta" (considerare il 25% come un voto di protesta fa capire quanto i giornalisti abbiano seguito l'evoluzione del m5s), ottenendo così il solo risultato di alimentare le simpatie per questo movimento da parte di chi ha votato altro o di chi non ha votato affatto e rafforzare le convinzioni di quanti già ne fanno parte.

Passando all'aspetto incredibile di questa tornata elettorale, penso di poter ribadire, oggi più che mai, quanto scritto in uno dei primi post di questo blog: il diritto di voto non può essere un diritto innato. Non è veramente possibile che dopo oltre vent'anni di Berlusconismo quasi il 30% degli italiani creda ancora a certe balle, mi piacerebbe togliermi la curiosità di quanti elettori che vivono in affitto abbiano votato per il PDL in cerca di un rimborso IMU... Non è altresì possibile che la gente non si renda conto di che responsabilità comporti l'azione di votare. Quindi, signori, fatevi un bell'esame di coscienza perché rigettare sempre nel baratro il paese dopo che gente onesta di ogni estrazione politica e sociale cerca di denunciare a tutto il popolo italiano, ogni giorno, le malefatte di un gruppo di ladri, corrotti e corruttori non è veramente più accettabile.

Per concludere vorrei fare un'ultima breve analisi sulla terza forza uscita vincitrice da queste elezioni: premettendo che personalmente non apprezzo i fanatismi e le masse che si spostano da destra a sinistra, da sinistra a destra o, come in questo caso, dal nulla alla politica pensando di punto in bianco di essere detentori della verità assoluta, non posso che ammirare quanto fatto da Beppe Grillo. Sì, perché da militante politico quale sono sempre stato, so bene che convincere centinaia di migliaia (se non milioni)  di persone a scendere in piazza per parlare/sentir parlare di politica non sia affatto semplice, anzi! Quindi un grandissimo merito va riconosciuto a chi è riuscito a realizzare tutto ciò. Quello che spero ora è che dalle tante belle parole emergano anche fatti altrettanto piacevoli, spero inoltre che chi è stato scelto per rappresentare gli elettori del m5s in parlamento riescano ad uscire dall'ombra di Grillo e a camminare con le proprie gambe raccogliendo il testimone del fondatore e facendolo proprio, in modo indipendente.

Oltre a questo avrei dovuto scrivere del nostro espatrio in terra francese, di come sia la situazione lavorativa per un laureato al di fuori dei confini nazionali e di come viva un cittadino fiero delle proprie istituzioni, ma ci sarà tempo e troverete presto un nuovo post sull'argomento.

Fabrizio Ruffini