sabato 28 settembre 2013

Il Paese ostaggio



Massimo Giannini nel suo commento post annuncio delle dimissioni dei ministri del Pdl dice che "si sperava in un dialogo [...] invece Berlusconi preferisce affondare, e come sempre vuole affondare portando con se il paese". L'ex Ministro Gelmini, su Rai 3, dice che le dimissioni erano nell'aria da diverso tempo e, successivamente, riattacca il disco rotto della giustizia politicizzata anti Berlusconi. Ora, senza dilungarsi troppo sui mille aspetti che metterebbero in ridicolo le affermazioni dell'onorevole Gelmini, come ad esempio l'uso politico della giustizia fatto da Berlusconi per eliminare avversari e personaggi scomodi, vorrei analizzare la situazione "dall'alto". Il problema vero dell'avere i mezzi d'informazione schierati o semplicemente interessati allo scontro di basso livello è che non il cardine della discussione, il punto chiave viene confuso in una nebbia di "finocchi in parlamento", di "proteste delle sostenitrici di Berlusconi", di "liti da salotto tv". La verità in tutto ciò è che uno dei paesi più importanti d'Europa e del mondo, sta attraversando una crisi profonda e di difficile soluzione in tempi brevi; e lo fa con il fardello di un ricatto costante da parte di Berlusconi a causa delle sue vicende giuridiche.

Il paese è di fatto ostaggio di Silvio Berlusconi. Non esiste precedente nel mondo occidentale di una situazione simile. Quando si parla di aumento dell'Iva (punto sul quale il Pdl cercherà di far leva nei prossimi giorni per spiegare la crisi di governo) o di Imu ricordatevi sempre di cosa si sta discutendo: "il governo va avanti se si riforma la giustizia/se si concede la grazie/se si fa un'amnistia che possa giovare a Silvio Berlusconi". 

Di per se, purtroppo, la cosa non sarebbe così grave (nel senso che sappiamo benissimo di chi si componga l'entourage del Pdl) ma la cosa davvero schifosa è il servilismo e la vigliaccheria di chi dovrebbe arginare questa situazione e questi deliri. Sentire Napolitano che "prende in considerazione di concedere l'amnistia" è una cosa che getta nello sconforto e che infanga il nome, l'onore e la storia della Repubblica Italiana. Solo prendere in considerazione una eventualità simile fa capire come tutta la classe politica italiana abbia il terrore di Berlusconi e preferisca assoggettarcisi incondizionatamente piuttosto che sfidarlo apertamente.

Le dimissioni dei ministri del Pdl arriva, tra l'altro, all'indomani del viaggio del Premier Letta negli Stati Uniti dove era andato per convincere gli investitori d'oltreoceano a portare i propri capitali in un Paese dalla ritrovata stabilità. Questo conferma una volta di più quanto interessi a Berlusconi delle sorti della nazione. Concluderei, dato che lo stato di sudditanza del Paese nei confronti dell'imprenditore Berlusconi assomiglia a quello imposto ad un prigioniero e che la posta in gioco è talmente alta da assomigliare a quella in ballo durante una guerra, con un brano preso dalla Convenzione di Ginevra:

"Il prigioniero di guerra non è legato ai suoi carcerieri da alcun dovere di fedeltà, ma anzi, come soldato, è spesso vincolato al dovere di cercare di combattere per il proprio paese". A questo, spesso, si aggiunge infatti che "E' diritto e dovere di ogni buon soldato architettare e tentare la fuga".  

Fabrizio Ruffini

giovedì 26 settembre 2013

Tutti a bordo per il Mongol Charity Rally 2014!




Il prossimo luglio parte dei realizzatori de "L'Altro Pensiero" assieme ad altri ragazzi provenienti dalle più varie realtà parteciperanno al Mongol Charity Rally 2014. La gara (non competitiva) prevede un viaggio all'insegna dell'avventura con partenza da varie città europee e con destinazione la capitale della Mongolia Ulan-Bator.

Oltre a rappresentare una grande impresa personale, questo rally permette a giovani di tutto il mondo di portare il loro contributo alle popolazioni del paese centro-asiatico con donazioni di beni di conforto e soprattutto del veicolo utilizzato per il viaggio che viene messo all'asta una volta giunti a destinazione.

Ma il nostro team farà di più! Il nome scelto è "Spaghetti Eastern", durante il tragitto, che ci vedrà toccare 14 nazioni diverse su un percorso di oltre 11.000 km, approfitteremo delle soste per cucinare degli spaghetti per chiunque vorrà avvicinarsi al furgone per fare due chiacchere e provare la nostra cucina. 

Oggi è solo il giorno degli annunci, quindi non ci dilungheremo nei dettagli che arriveranno nei giorni/mesi futuri. Per ora vi invitiamo a unirvi a noi su Facebook cliccando qui così da avere tutte le news in breve tempo, di seguire il blog e la pagina facebook de "L'Altro Pensiero" e di scriverci per consigli o informazioni! A presto!!!

Fabrizio Ruffini