giovedì 27 gennaio 2011

La democrazia la deve volere il popolo



Algeria, Tunisia, Albania e ultimo (ma non ultimo) esempio lo Yemen, tutti questi paesi vivono drammatici giorni di tensione in questo periodo. Il popolo, toccato da troppo tempo nei diritti fondamentali dell'uomo quali il diritto ad un'adeguata alimentazione e alla libertà di pensiero, si è rivoltato contro il proprio governo, quasi sempre una dittatura di tipo Islamico. La notizia, già di per se bella e affascinante, fa correre la mente ad altri due paesi che questa "libertà" non l'hanno ricevuta esattamente nello stesso modo: Afghanistan e Iraq.
Vi ricordate? "Porteremo la democrazia a quei popoli oppressi" disse Bush in procinto di lanciare le due massicce campagne d'invasione contro i sopracitati paesi del medio-oriente.
Alla luce di ciò che sta accadendo ora nei paesi islamici in rivolta mi chiedo se ad aver conquistato qualcosa veramente siano loro o gli Afghani e gli Iracheni, che in pochi anni hanno visto tornare gli aguzzini di prima più forti e determinati a ristabilire il loro ordine all'indomani della partenza delle forze straniere. Se, come stanno facendo, nei paesi nordafricani in lotta riusciranno a portare qualche sostanziale novità nel modo di governare i loro stati questa sarà molto più di una vittoria "interna" ma un forte segnale per tutti gli altri popoli oppressi che un cambiamento VERO e radicale è possibile se è la gente a volerlo con una forte presa di coscienza, e soprattutto senza bisogno che superpotenze straniere "insegnino" niente a nessuno!

Fabrizio Ruffini


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