domenica 24 luglio 2011

Anders Behring Breivik, il nostro Frankenstein


In Norvegia, il 23 luglio scorso, abbiamo visto un mostro creato da noi stessi. Brivik, l'uomo ritenuto responsabile della terribile strage avvenuta tra Oslo e una vicina isoletta, ha un profilo che deve far riflettere: neonazista, xenofobo, razzista, anti-islamista e fondamentalista cristiano. Penso che i deliranti video e messaggi che ha lasciato sul web non vadano presi così alla leggera, essi contengono infatti dei concetti che possono essere benissimo ricondotti alla cultura basata sulla paura del diverso e sull'insicurezza generale tipiche del mondo occidentale contemporaneo. In questi video, l'uomo fa spesso riferimento alle crociate come a un insieme di valori che sono stati erroneamente perduti nell'Europa moderna e ai quali bisogna tornare al più presto, parla di "disgregazione sistematica e controllata" del continente per creare tanti staterelli indipendenti (vi dice nulla? Ndr) che tengano lontani il multiculturalismo e l'unione europea, considerata un suicidio.


(Un frammento di un video di Brivik)

D'altra parte gli atti di violenza verso immigrati, omosessuali e altri gruppi incompatibili con la mentalità dell'occidentale medio sono all'ordine del giorno, e vengono sempre meno denunciati e trattati nel modo adeguato dalla stampa, si rischia che questi episodi siano sempre più assimilati nella vita quotidiana della gente e che sembri sempre più normale il distaccarsi da culture diverse anche con metodi poco diplomatici.


(Una vignetta che compare in un altro video)

La confusione ideologica, la difficoltà tutta moderna del non riuscire a vivere senza dogmi imposti e andarseli quindi a cercare nel passato, troppo spesso in modo approssimativo e poco approfondito, e la continua ossessione del pericolo proveniente dal diverso alimentata all'inverosimile dai media, non sono forse una delle cause principali di fenomeni come quello Norvegese?
Come abbiamo visto, in Italia non manca affatto il terreno fertile per far crescere certi atteggiamenti, speriamo che non si arrivi mai a tanto, ma se invece di sperare la smettessimo di seguire slogan razzisti e xenofobi e cominciassimo a far crescere la consapevolezza che una società multiculturale oltre ad essere possibile è necessaria per poter vivere in pace non aiuterebbe a scongiurare la nascita di altri mostri del dottor Frankenstein?

Fabrizio Ruffini

4 commenti:

Anonimo ha detto...

COSA C'È DI POLITICO A SPARARE SU DEI RAGAZZI??
BY VINCENZO

Fabrizio Ruffini ha detto...

Niente, appunto! Ma è importante notare il legame tra questo gesto orribile e la mentalità che si va diffondendo in tutta Europa. Ciao!

Anonimo ha detto...

Hai proprio toccato il punto. E in più molte delle persone che si commuovono e si indignano di fronte ad atrocità come queste, nelle loro vite coltivano quella stessa diffidenza per la "diversità" che porta a queste stragi (seppur in forma molto meno radicata, per fortuna). Purtroppo la base -marcia- di queste mentalità è condivisa da tante, troppe persone; e non solo nelle piazze o nei bar, ma molto più in "alto"...

Claudia

Fabrizio Ruffini ha detto...

Grazie Claudia! Hai perfettamente ragione quando dici che il "marcio" non è, ahimè, solo alla base. Come di dice, il pesce puzza dalla testa!

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