mercoledì 5 maggio 2010

L'alleato di Berlusconi si dimette

Ieri un nuovo scandalo per corruzione getta un’ombra sul governo Berlusconi quando un ministro della camera è stato costretto a dimettersi dopo un’indagine sull’acquisto di un appartamento di lusso a Roma.

I procuratori sostengono che il ministro per l’espansione economica Claudio Scajola, uno dei più fedeli alleati del primo ministro, ha pagato una cifra ben inferiore al tasso di mercato per la proprietà di un appartamento con nove camere con vista sul Colosseo. Per fare la differenza, dicono che un supplemento di 900.000 euro, è stata una mossa goffa da parte di un uomo d’affari di Roma che è già stato condannato nell’ambito di un’inchiesta più ampia nel campo degli appalti pubblici. L’onorevole Scajola, 62 anni, ha dichiarato di essere allo scuro del fatto che la metà del prezzo dell’appartamento è stato raggiunto da una serie di 80 controlli inviato dal commerciante, Diego Anemone, alle suore da cui l’onorevole Scajola ha acquistato la proprietà nel 2004. “Come ministro, non ho potuto vivere in una casa pagata in parte da altri”, ha dichiarato ieri ad una conferenza stampa. “Ho sofferto molto negli ultimi dieci giorni, essendo al centro di una campagna mediatica senza precedenti, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria in cui non risultavo sotto inchiesta”. Ha detto che avrebbe dovuto smetterla di difendersi. “E per difendermi, non posso continuare ad essere ministro come lo sono stato negli ultimi due anni, dando tutto me stesso”.

Il leader dell’opposizione Pier Luigi Bersani del Partito Democratico ha detto, comunque, che l’onorevole Scajola aveva fatto “la scelta giusta” nel dimettersi, perchè la sua spiegazione “non è mai stata convincente”. Federico Centrone, il procuratore di Perugia, ha confermato ieri che l’onorevole Scajola non era sotto inchiesta. Il nome del ministro inizialmente emerso in un’indagine dei ministri partita nel centro della città di Perugia sulle irregolarità del contratto per i lavori pubblici per la costruzione di un sito per il summit del G8 dell’anno scorso, in Sardegna.

Nel febbraio di quest’anno quest’indagine ha portato all’arresto di Anemone e altre tre persone, incluso l’ex capo dell’ufficio di stato per i lavori pubblici, Angelo Balducci. Un rapporto sull’indagine stilato per un tribunale di Perugia suggerisce che Anemone predisposto per 900.000 euro in contanti da convertire in 80 controlli, che sono stati consegnati a Beatrice e Barbara Papa per coprire la differenza tra il prezzo richiesto ed i 600.000 euro pagati dall’onorevole Scajola.

Gli avvocati di Anemone hanno categoricamente negate alcun coinvolgimento da parte sua, dicendo che le notizie della stampa erano “totalmente montate” e senza “uno straccio di prova”. I guru della politica di ieri hanno visto le dimissioni dell’onorevole Scajola come un altro colpo alla stabilità della coalizione del governo Berlusconi, che è stata resa instabile da lotte intestine nei mesi scorsi. Non c’è stata un’immediata reazione da parte di Berluscone per le dimissioni di Scajola, che solo la scorsa settimana aveva sollecitato il ministro perché mantenesse il suo posto. Scajola è stata una guida importante per il ritorno dell’uso del nucleare in Italia.

Tuttavia da ieri mattina sembrava che di lui si scrivesse sui muri, quando il giornale della famiglia Berlusconi, il Giornale, si è unito al coro dei media e dell’opposizione invitandolo a chiarire la controversia o a dare le dimissioni. Scajola non è nuovo alle notizie poco lusinghiere. Fu costretto a dimettersi da ministro degli interni nel precedente governo Berlusconi nel 2002, quando ha descritto come “ un fastidio al culo” un consulente di governo ucciso da un gruppo militante marxista delle BR. L’uomo assassinato, Marco Biagi, è stato ucciso dopo che Scajola gli aveva rifiutato una scorta speciale.

The independent, traduzione: Giulia Pradella

LINK ALL'ARTICOLO:

http://www.independent.co.uk/news/world/europe/berlusconi-ally-quits-over-apartment-allegations-1962562.html

Nessun commento:

Posta un commento

Si prega di rispettare le consuete norme di civile convivenza. Grazie!