lunedì 12 aprile 2010

Bangkok: il Rosso e il Nero

Nella capitale thailandese gas lacrimogeni, colpi di pistola e granate.

thailand riot


Le truppe tailandesi hanno sparato proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro un centinaio di dimostranti, che combattevano con pistole, granate e bombe molotov, nella rivolta sono state uccise circa 15 persone, in quella che ormai è stata definita a Bangkok la peggiore violenza politica degli ultimi 18 anni. Sono 521, di cui 64 tra soldati e poliziotti, le persone coinvolte nei combattimenti scoppiati vicino il ponte di Phan Fah e nella Rajdumnoen Road nei vecchi quartieri di Bangkok, una base di protesta vicino alle sedi governative e alla sede regionale delle Nazioni Unite.

Dopo Ore di violenza, il portavoce dell’esercito Sansern Kaewkamnerd ha dichiarato che le truppe si sarebbero ritirate nei vecchi quartieri perché la rivolta si era espansa fino alla Khao San Road, un zona molto frequentata dai turisti. “Se si continua così, se l’esercito risponde alle camice rosse, la violenza aumenterà!” ha dichiarato Kaewkamnerd. Ha esortato i membri della protesta a fare lo stesso dei soldati ai quali lanciavano molotov e granate, e ritirarsi. Ha ribadito che alcuni nel corteo erano armati di pistole.

Uno dei leader delle camice rosse ha chiamato a raccolta i dimostranti invitandoli a ritornare ai principali luoghi di protesta. I dimostranti, intanto, stavano alzando la posta in gioco nelle loro dichiarazioni pubbliche contro il primo ministro, Abhisit Vejjajiva. “Noi stiamo cambiando il nostro progetto di sciogliere il parlamento in 15 giorni in sciogliere il parlamento immediatamente”, uno dei leader, Veera Musikapong, ha detto incitando la folla. “E noi chiediamo che Abhisit lasci il paese immediatamente”.

Altrove, un centinaio di camice rosse fanno irruzione negli uffici del governo in due città del nord.

The observer, traduzione: Giulia Pradella

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http://www.guardian.co.uk/world/2010/apr/10/troops-fire-bangkok-protesters

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