martedì 6 aprile 2010

SPORT - Modelli Vincenti nello sport, ecco gli esempi di San Antonio e New England



Come si Vince?
E' questa la domanda principale che tutti gli sportivi si pongono. Quale strada percorrere al fine di raggiungere il successo e la gloria?
Purtroppo non esiste alcuna legge matematica in grado di rispondere a questo dilemma.
Può però risultare utile selezionare quelle squadre che sono riuscite negli anni ad ottenere grandi risultati ed analizzarle per capirne i "segreti".
In America vi sono due team che nei loro rispettivi sport hanno dettato legge nell'ultima decade meritandosi l'appellativo di dinastia: i San Antonio Spurs nella NBA(National Basketball Association) e i New England Patriots nella NFL(National Football League).
L'analisi di queste due organizzazioni non può di certo portare ad una legge che ci dia la certezza di ottenere il successo però può fornirci alcune indicazioni fondamentali al fine di creare un modello vincente.
Vale la pena innanzitutto ricordare perchè gli Spurs e i Patriots vengono considerati in America delle dinastie.
I San Antonio Spurs sono stati 4 volte negli ultimi 11 anni campioni NBA (1999-2003-2005-2007) e hanno recentemente raggiunto per la tredicesima volta consecutiva la post-season.
I New England Patriots hanno alzato al cielo il Vince Lombardi Trophy 3 volte (2001-2003-2004) senza contare il fatto che nel 2007 hanno chiuso la stagione con il record di 19 vinte e 1 persa (peccato che l'unica sconfitta sia occorsa proprio nel Superbowl XLII, ossia la finale).
Ad una prima analisi appare evidente come la differenza per entrambe le squadre venga fatta dalla forza della difesa.
Nello sport americano viene spesso ricordato un proverbio: "Gli attacchi vendono i biglietti, le difese vincono i titoli".
Ciò è storicamente vero in quanto sono pochi i team costruiti sull'efficienza offensiva che sono riusciti a vincere un titolo(Indianapolis Colts nel 2006 (NFL) e Los Angeles Lakers nel 2009 (NBA) anche se nelle fasi decisive è stata comunque la difesa a fare la differenza e non il seppur notevole potenziale offensivo).
I Patriots ma soprattuto gli Spurs hanno costruito la propria dinastia grazie alla solidità difensiva e quindi al credo che consiste nel far fare agli avversari un punto in meno di te.
I giocatori hanno inoltre bisogno di un capo allenatore in grando di tirare fuori il meglio dal gruppo, sia a livello motivazionale che a livello tecnico. Bill Belichick (head coach dei Patriots dal 2000) e Gregg Popovich (head coach ormai storico degli Spurs) sono tra i migliori capi allenatore dell'intero panorama professionistico americano. Il caso Gregg Popovich meriterebbe da solo una discussione a parte ma basti dire che la sua grandezza è data ad esempio dal modo in cui tratta Superstars e "seconde linee"; il trattamento equo che viene riservato a tutti i giocatori unito alla grandissima sapienza con cui viene schierata la difesa di San Antonio pone l'head coach degli Spurs nel gota del basket professionistico.
Altro aspetto fondamentale è la "chimica". I giocatori devono sentirsi parte attiva del gruppo, devono muoversi all'unisono con gli altri. Negli sport di squadra è fondamentale che ci sia affiatamento tra i giocatori e questo elemento è fondamentale per il successo finale.
In tale ottica devono essere valutate le campagne acquisti di queste due società. Prima si valutano le qualità umane e morali e solo successivamente quelle tecniche, fisiche e via dicendo.
E' in frangenti come questi che entra in azione la figura del General Manager. R.C. Buford, il General Manager degli Spurs, gode della stima e del rispetto di tutti gli addetti ai lavori per le grandi qualità che possiede. Il successo degli Spurs passa anche se non soprattutto attraverso le decisioni vincenti di Buford, quali le scelte di Parker e Ginobili, ma anche quelle di Bowen (per anni considerato il più forte difensore dell'intera Lega), Horry e compagnia.
Come sempre inoltre un pizzico di fortuna risulta indispensabile. Nel caso dei San Antonio Spurs si possono identificare due eventi in cui il caso ha svolto un ruolo fondamentale: in primis la possibilità si scegliere al draft del 1997 con la prima chiamata assoluta che sarebbe diventata poi Tim Duncan, da molti addetti ai lavori considerato il giocatore della decade 2000-2010. In secondo luogo la pesca di Manu Ginobili (fondamentale per i titoli del 2005 e del 2007) alla numero 57, ossia in fondo al draft, rapprensenta un misto tra buona sorte e grande scouting da parte della dirigenza nero-argento.
Per quanto riguarda i New England Patriots basti dire che Tom Brady, il quaterback considerato da molti il più forte in circolazione assieme a Peyton Manning, è stato scelto al sesto giro del draft del 2000 con la chiamata 199.
Riassumento il modello vincente prevede una struttura organizzativa molto solida, che sceglie prima gli uomini e poi i giocatori, tenendo sempre presente che le casse non sono illimitate e che è preferibile mettere sotto contratto un giocatore di livello medio ma che per caratteristiche tecniche e umane può inserirsi facilmente negli schemi della squadra piuttosto che una superstar che potrebbe incrinare il pur sempre fracile equilibrio dello spogliatoio. Occorre inoltre partire dalla difesa per vincere qualcosa di importante. L'attacco è la conseguenza di una buona difesa. Scouting e buona sorte al momento giusto rappresentano infine l'ingrediante ultimo ma fondamentale per poter essere competitivi ad alti livelli.

Le due dinastie sopra trattate sembrano purtroppo all'ultimo ballo; l'età dei giocatori chiave è ormai importante e le possibilità di ulteriori titoli sono limitate alle prossime 2 stagioni. A breve assisteremo ad una rifondazione necessaria per poter ricostruire una squadra competitiva e in grando di dettare legge nelle stagioni a venire. Resta però innegabile il fatto che le organizzazioni degli Spurs e dei Patriots rappresenteranno il punto di partenza per chi vorrà portare la propria squadra sul tetto del mondo.

Umberto Simola

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